Una volta che i file sono stati criptati, ad oggi non c’è ancora un sistema per tornarne in possesso.
Una delle cose più importanti è non pagare il riscatto, siccome non c’è nessuna garanzia che una volta sborsato il denaro, i malviventi forniscano le chiavi per decriptare i documenti.
Quindi oltre a non avere più i nostri file finiremmo anche per essere truffati economicamente, ci conviene lavorare solo sulla prima fase dell’offensiva: impedire che il virus ci infetti.
Ecco la schermata che compare sullo schermo dei PC infettati da WannaCry, dove ci sono tutte le informazioni per pagare in BITCOIN (Il Bitcoin è una moneta virtuale creata nel 2009 creata da uno o più hacker).
Purtroppo, non si sa ancora chi ci sia dietro a “WannaCry”, dopo ogni grande attacco le congetture e le teorie fantapolitiche volte al complotto si sprecano sempre.
Basta fare una veloce ricerca in internet per leggerne di tutti i colori. La realtà è però ben altra cosa e al momento appare ancora opaca e molto complessa.
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